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Da un’idea di Marco Brigo e Fabio Chiappini nasce MXP Tennis Academy, la formula a piramide per valorizzare la formazione tennistica a tutti i livelli.

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Il maestro FIT Marco Brigo al lavoro con uno degli atleti della MXP Tennis Academy. Abbiamo incontrato Marco Brigo, Maestro Nazionale FIT e Direttore Sportivo di MXP Tennis Academy, il progetto che ha come obiettivo quello di diventare il punto di riferimento per la didattica del tennis nel territorio intorno a Malpensa. MXP è il codice aeroportuale del noto scalo lombardo attorno al quale ruota l’attività della Tennis Academy in tre centri sportivi in particolare: il tennis club Le Querce a Casorate Sempione, la One Way Tennis school di Castano Primo e l’Acqua 1 Village nel quartiere Moriggia di Gallarate. MXP Academy è prima di tutto un metodo di lavoro, un approccio e una formula che si rivolge alle strutture sportive come le tre già coinvolte che - mantenendo la loro indipendenza - possono beneficiare di esperienze e conoscenze tennistiche trasversali acquisite sul territorio e sul campo dallo staff di MXP. L’idea di Brigo e Chiappini è geometrica: come in una piramide, per increme

La storia di Daniel Prenn

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27 gennaio, Giornata della Memoria. Nell’aprile del 1933 un comunicato della German Lawn Tennis Federation così recitava: “I giocatori non ariani non possono più prendere parte alle competizioni internazionali. Il dottor Prenn, ebreo, non sarà convocato nella squadra di Coppa Davis del 1933”. In questa circostanza fu Fred Perry - sconfitto l'anno precedente (1932) in Coppa Davis da Daniel Prenn - a inviare una lettera di proteste al Times insieme al suo compagno di squadra Henry W. Austin: “Sir, abbiamo letto con estremo dispiacere il comunicato stampa ufficiale secondo cui il dottor Daniel Prenn non rappresenterà la Germania in Coppa Davis perché di origine ebraiche. Non possiamo non ricordare il momento in cui, meno di dodici mesi fa, a Berlino, nella semifinale della zona europea di Coppa Davis, il dottor Prenn regalò una vittoria alla Germania contro la Gran Bretagna di fronte ad un vasto pubblico e fu portato in trionfo con enorme e sincero entusiasmo […]. Guardiamo con gr

L’importante è dare sempre il massimo e accettare poi quello che succede. Parola di Federica Bonsignori.

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Federica Bonsignori si appresta a colpire di dritto,  impugnando a mezzo manico la sua Spalding (primi anni Ottanta). Ha cominciato a praticare yoga nel 2011 per alleviare i mal di schiena di una carriera da top 50 - con best ranking 28 - e di anni a correre sui campi dietro a una pallina, a partire da quelli del Fleming di Roma e poi su quelli del Tennis Helios di Ostia Antica, sotto la guida di Massimo D’Adamo: “in quegli anni con le palline rivestite di lana, le racchette pesantissime in legno e i campi in inverno umidi e pieni di pozze, era dura…”. Classe 1967, romana cresciuta sulla collina Fleming, ma con un cognome senese: Federica Bonsignori ora si divide tra lezioni di yoga, tennis e padel e ammette che quando ha iniziato a insegnare non è stato facile: “ero troppo esigente. All’inizio ho fatto fatica, ma l’insegnamento mi dà tanto e mi piace”. Incontro Federica al Tennis Le Querce di Casorate Sempione (Va) e ci accomodiamo sul prato - spostandoci dopo qualche minuto perché ab

Richard "Dick" Norris Williams

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Richard "Dick" Norris Williams II fu uno dei superstiti del Titanic in quella tragica notte fra il 14 e 15 aprile 1912. In seguito vinse due titoli dello UsOpen in singolo e altri 4 titoli slam in doppio a Wimbledon e, ancora, agli UsOpen. Introdotto nella hall of fame di Newport nel 1957, qui è raffigurato in un'illustrazione dell'epoca tratta da 500 anni di Tennis di Gianni Clerici.

La curiosa storia di Neal Tourdo: in giro per il mondo con una racchetta, nei primi anni Ottanta.

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"We spend a lot of time idealizing tennis as it used to be, and pining for another tennis boom, like the one in the '70s and '80s, when it could often feel like the sport was populated by pirates, lovable rogues and just plain reprobates. One thing they all had in common was Vitas Gerulaitis, who appears to have been everybody's best friend". (Racquet, issue 11)  An english version of this article is available  here Dietro una foto c’è sempre una storia da raccontare. Nell’epoca in cui ancora si sviluppavano e stampavano, spesso sul retro o sul fronte venivano annotati i dettagli utili a ricordarne luogo, data e protagonisti. Oggi, con il digitale, questa usanza si è mantenuta ed evoluta con l’utilizzo delle didascalie, dei tag, dei geotag e delle mentions (@) grazie ai quali si possono aggiungere meta-informazioni per catalogare le nostre foto.  Quest’estate mi sono imbattuto su Instagram in una foto di Vitas Gerulaitis con una dedica sul fronte: “Neal, work har

L'impossibile ripetersi del tempo che ci regala la nostalgia dei luoghi.

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Il campo da tennis in terra battuta del Condominio Parco Murlongo a Costermano (Vr) "Da me sarai pianto e tu, accanto a chi soffre, piangerai gli altri." (Ovidio, Metamorfosi, X) Ciparisso, nel mito greco, distrutto dal dolore per aver ucciso accidentalmente un cervo a lui caro, implora Apollo di farlo piangere in eterno. E il dio, sconsolato e addolorato per questa richiesta, lo trasforma nella pianta maestosa che tutti noi conosciamo.  Il profumo della resina dei cipressi assume sfumature diverse, non solo al cambiare delle stagioni, ma anche nel corso della stessa giornata. Nelle mattine di agosto inoltrato, dopo i temporali notturni, si mischia e si nasconde all'odore della terra. Poi però, nelle ore più calde, torna secco e penetrante con tutte le sue tonalità balsamiche. I cipressi sono mutevoli anche nel colore, simili a severe picche nere di notte e rassicuranti giganti verde-argento di giorno.  Ho imparato a conoscerli durante i periodi di vacanza trascorsi al Pa

Aurora, la tennista “splendente” del Tennis le Querce.

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"C’è una persona che mi dice sempre che il tennis è uno sport da adulti praticato da ragazzi giovani". (A. Urso) L’anno scorso, nel campo di fianco a quello in cui giocavo, si allenava a ritmo di musica. La tennista 19enne di Lonate Pozzolo (Va) rilascia la sua prima intervista a Tennisollywood e ha le idee chiare: “Mi chiamo Aurora Urso, ho 19 anni e gioco a tennis". Da sempre appassionata di sport, dal basket al calcio, ha iniziato a giocare a tennis all’età di 9 anni, ispirata da una partita di Nadal vista in TV. A livello under 16 ha girato l’Europa partecipando a tornei ETA (European Tennis Association), cercando di conciliare il tempo dedicato allo sport con quello per lo studio e trovandosi in più di un’occasione vicina alla decisione di abbandonare l’attività agonistica. Tra le esperienze più belle ne ricorda una in un torneo in Olanda, nel 2018, in compagnia di un’altra giovane tennista. L’anno scorso, terminati gli studi, ha deciso di dedicarsi completamente a

Il maggiore Wingfield e tutto quello che ci manca davvero del gioco più bello del mondo.

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Quando le ancelle e lei stessa si furono saziate di cibo,  gettati via i veli dal capo giocarono a palla. Iniziò il gioco Nausicaa, dalle candide braccia. (Hom., Od., VI, 95-100) Il Maggiore Walter Clopton Wingfield (1833-1912), che riposa oggi al Kensal Green Cemetery di Londra (ispirato al parigino Père-Lachaise), non si definì come l'inventore del gioco, ma fu colui che per primo ebbe l'intuizione di renderlo portatile e di diffonderne l'adozione, brevettando una versione "in scatola" acquistabile al costo di lancio di 5 guinee. The game of Sphairistike or Lawn Tennis , pubblicato dal 1874 in 5 edizioni, era il libretto di istruzioni che accompagnava il kit contenente la rete, i paletti, le mazze ( bats,  il termine racchetta fu introdotto dopo), palline, un martello e il pennello per tracciare le righe. Era il 1874, l'aristocrazia britannica (e non solo) aveva il suo nuovo gioco da esterno che presto avrebbe soppiantato il croquet nella

Thomas Emmrich, il campione al di là del muro.

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I muri dividono, reprimono e soffocano i sogni, le idee e le passioni degli uomini.  La storia di Thomas Emmrich (Berlino, 21 luglio 1953) l'ho scoperta a 30 anni dalla caduta del muro di Berlino, cercando campioni di tennis della Germania dell'Est. La DDR però supportava solo gli sport olimpici - di cui il tennis non faceva parte (fu escluso dai Giochi dal 1928 fino al 1988, salvo una piccola parentesi nel 1968 a Città del Messico) - per ostentare medaglie a soli scopi propagandistici e a danno della salute degli atleti, considerati di proprietà dello Stato e dopati nell'ambito di un programma denominato 14.25. Inoltre, rispetto ad altri paesi del blocco dell'Est, la DDR non consentiva ai tennisti di recarsi all'estero per partecipare ai tornei ATP. Classifica ATP del 22 dicembre 1980 Emmrich dunque non ebbe mai la possibilità di abbandonare il Paese, un sogno condiviso agli inizi degli anni Settanta con Martina Navratilova con la quale ebb

[off topic] Belle of Lincoln - Straight Whiskey from Lynchburg Tennesse.

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È il 9 maggio 1989 quando l'impiegato delle poste di Lynchburg, Tennessee, imprime il timbro postale sui quattro francobolli di una busta destinata a Ernesto Milani a Gallarate, Varese. Qualche giorno dopo la busta arriva a destinazione. In Italia è primavera inoltrata, è l'anno dell'Inter dei record, quella di Aldo Serena capocannoniere grazie ai cross dell'ultimo vero terzino sinistro nerazzurro, Andreas Brehme. All'epoca il figlio di Ernesto non aveva ancora compiuto 9 anni, ma già era incuriosito da quel padre collezionista di tracce di passato, storico dell'emigrazione e ricercatore per passione. Già da qualche mese aveva coinvolto il figlio a collezionare etichette di bottiglie. Ogni collezione, a suo modo, è curiosa. Ma fin da piccolo il figlio aveva capito che collezionare significa andare in cerca delle storie di persone, aziende o nazioni legate agli oggetti raccolti. Del resto gli oggetti non sono altro che una componente di una narrazione in

[off topic] Guida, poco pratica, al cimitero di Père Lachaise.

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Iris, la divina messaggera di Era e Zeus, veniva rappresentata nell'antica Grecia come una fanciulla veloce come il vento e dalle ali screziate. Portava ordini e messaggi dall'Olimpo sulla terra e si dice che tracciasse una scia di sette colori nel cielo: l'arcobaleno.  ... Κατά τον δαίμονα εαυτού... La metro a Père Lachaise a Parigi A maggio gli iris fioriscono tra le tombe, colorando di celeste un'atmosfera fatta di alberi che sovrastano i viali lastricati. Le lapidi e le cappelle funebri, ricoperte di muschi, arrugginite e storte dal tempo sono tanto vicine da comporre un unico organismo crepuscolare e romantico che ti accoglie sussurrando e ti guida nel ventre dei sogni nel cimitero di Père Lachiase a Parigi. Iris tra le lapidi a Père Lachaise Entri guardando la cartina per individuare le tombe di Chopin, Balzac, Lafontaine, Géricault... Entri pensando di visitare un cimitero monumentale. Ma poi ti accorgi che Père Lachaise non è altro che un

[off topic] Una vita in piedi.

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"Pronto, ciao zio, come stai?" - "Sto in piedi". Lo zio Nani stava sempre in piedi. Si sedeva solo per mangiare o per intarsiare il legno, creando splendidi cofanetti portagioie, e per lavorare ai modellini delle navi. Come quello dell'Amerigo Vespucci o della Santa Maria. Oggetti di impressionante precisione artistica che regalava a tutti. Genovese, ma contrariamente a quello che si dice dei genovesi, un uomo di una generosità straordinaria, così come sua moglie, la mitica zia Antonietta. "Due cani si litigano un osso. Uno è milanese, l'altro è di Genova. Il milanese alla fine si prende l'osso e tenendolo stretto fra i denti guarda l'altro soddisfatto. E quello, tranquillo, gli fa - Di dove sei ? - . - Mi sun de Milàn - risponde, facendo cadere l'osso per pronunciare la "a" aperta. Tosto il genovese si prende l'osso e ora è lui a guardare l'altro con aria di sfida. - E tu di dove sei? - . - Mi son de Zena - risponde a d