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Roger Federer e la gratitudine nella nostalgia.

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  “Tra le molte virtù di Chuang-Tzu c'era l'abilità nel disegno. Il re gli chiese il disegno d'un granchio. Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e d'una villa con dodici servitori. Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato. «Ho bisogno di altri cinque anni» disse Chuang-Tzu. Il re glieli accordò. Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante, con un solo gesto, disegnò un granchio, il più perfetto granchio che si fosse mai visto.” (Calvino I., Lezioni Americane, Milano, Oscar Mondadori, 1993).  23 settembre 2022. Il mio telefono è pieno di messaggi, ma più che farmi gli auguri per il mio quarantaduesimo compleanno tutti mi chiedono se sono pronto per il ritiro di Roger Federer e la partita d’addio alla Laver Cup, in programma per quella sera. No. Ma dai ormai non gioca da talmente tanto che è come se si fosse già ritirato da tempo . No. Ma perché gioca solo il doppio con Nadal? Non ce la fa più? Dai, meglio c

Da un’idea di Marco Brigo e Fabio Chiappini nasce MXP Tennis Academy, la formula a piramide per valorizzare la formazione tennistica a tutti i livelli.

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Il maestro FIT Marco Brigo al lavoro con uno degli atleti della MXP Tennis Academy. Abbiamo incontrato Marco Brigo, Maestro Nazionale FIT e Direttore Sportivo di MXP Tennis Academy, il progetto che ha come obiettivo quello di diventare il punto di riferimento per la didattica del tennis nel territorio intorno a Malpensa. MXP è il codice aeroportuale del noto scalo lombardo attorno al quale ruota l’attività della Tennis Academy in tre centri sportivi in particolare: il tennis club Le Querce a Casorate Sempione, la One Way Tennis school di Castano Primo e l’Acqua 1 Village nel quartiere Moriggia di Gallarate. MXP Academy è prima di tutto un metodo di lavoro, un approccio e una formula che si rivolge alle strutture sportive come le tre già coinvolte che - mantenendo la loro indipendenza - possono beneficiare di esperienze e conoscenze tennistiche trasversali acquisite sul territorio e sul campo dallo staff di MXP. L’idea di Brigo e Chiappini è geometrica: come in una piramide, per increme

Roger Federer è esistito davvero

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  Scrivere qualcosa su Roger Federer è estremamente complicato perché è oltremodo difficile coglierne l'essenza e tradurla in parole. Per quanto mi riguarda mi sono spinto goffamente a farlo solo un paio di volte su Tennisollywood (vedi ad esempio qui ). Emanuele Atturo invece ci è riuscito, magistralmente, in questo testo straordinario che racconta e spiega Federer su più livelli: quello del gioco, quello emotivo e quello storico-sportivo. Soprattutto spiega cosa hanno vissuto in questi ultimi 20 anni i suoi tifosi e decifra l'evoluzione dei loro sentimenti in totale simbiosi con il loro amato campione. Un testo molto ben documentato, con una bibliografia saggistica e ricco di citazioni che ne impreziosiscono la narrazione. Come quella di Simon Reynolds - da Retromania - che descrive come fenomeno della contemporaneità quell'accorciarsi del tempo che deve trascorrere perché un fenomeno culturale diventi nostalgico, fino a diventare nostalgia stessa del presente.  Consigl

Omaggio al gladiatore

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  La foto è di Matteo Ciambelli ed è sulla copertina di una pubblicazione di Giunti dedicata ai "Gladiatori della terra rossa". L'ho virata in bianco e nero perché  Nadal  trascende ormai il tempo dei sui trionfi e i colori delle superfici su cui li ottiene. Il bianco e nero serve ad accomunarlo anche cromaticamente alle leggende di altre epoche. Da grande tifoso di Federer quale sono, questo è il mio sincero omaggio al gladiatore spagnolo, che conquistando il suo 21mo titolo Slam oggi ha dimostrato - se ancora ve ne fosse bisogno - di essere non solo un campione straordinario di questo sport, ma soprattutto un esempio di umiltà e dedizione al lavoro. Vamos Rafa!

La storia di Daniel Prenn

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27 gennaio, Giornata della Memoria. Nell’aprile del 1933 un comunicato della German Lawn Tennis Federation così recitava: “I giocatori non ariani non possono più prendere parte alle competizioni internazionali. Il dottor Prenn, ebreo, non sarà convocato nella squadra di Coppa Davis del 1933”. In questa circostanza fu Fred Perry - sconfitto l'anno precedente (1932) in Coppa Davis da Daniel Prenn - a inviare una lettera di proteste al Times insieme al suo compagno di squadra Henry W. Austin: “Sir, abbiamo letto con estremo dispiacere il comunicato stampa ufficiale secondo cui il dottor Daniel Prenn non rappresenterà la Germania in Coppa Davis perché di origine ebraiche. Non possiamo non ricordare il momento in cui, meno di dodici mesi fa, a Berlino, nella semifinale della zona europea di Coppa Davis, il dottor Prenn regalò una vittoria alla Germania contro la Gran Bretagna di fronte ad un vasto pubblico e fu portato in trionfo con enorme e sincero entusiasmo […]. Guardiamo con gr