L’importante è dare sempre il massimo e accettare poi quello che succede. Parola di Federica Bonsignori.
Federica Bonsignori si appresta a colpire di dritto, impugnando a mezzo manico la sua Spalding (primi anni Ottanta). Ha cominciato a praticare yoga nel 2011 per alleviare i mal di schiena di una carriera da top 50 - con best ranking 28 - e di anni a correre sui campi dietro a una pallina, a partire da quelli del Fleming di Roma e poi su quelli del Tennis Helios di Ostia Antica, sotto la guida di Massimo D’Adamo: “in quegli anni con le palline rivestite di lana, le racchette pesantissime in legno e i campi in inverno umidi e pieni di pozze, era dura…”. Classe 1967, romana cresciuta sulla collina Fleming, ma con un cognome senese: Federica Bonsignori ora si divide tra lezioni di yoga, tennis e padel e ammette che quando ha iniziato a insegnare non è stato facile: “ero troppo esigente. All’inizio ho fatto fatica, ma l’insegnamento mi dà tanto e mi piace”. Incontro Federica al Tennis Le Querce di Casorate Sempione (Va) e ci accomodiamo sul prato - spostandoci dopo qualche minuto perché ab